
Curricolo scolastico e Rubriche di monitoraggio degli apprendimenti per la scuola dell’infanzia
Danila Anzaldi, Maria Debora Anzaldi, Federica Biondi, Sara Campofiloni, Sara Damico Fiorindi, Moira Del Gatto, Angela Lombari, Nadia Mandolesi, Daniela Romagnoli, Federica Vita (Insegnanti della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo Da Vinci Ungaretti di Fermo), con la collaborazione di Rossella D’Ugo e Marta Salvucci
Il primo strumento si configura come un esempio di curricolo scolastico pensato per la promozione delle competenze in uscita della scuola dell’infanzia.
La costruzione di un curricolo annuale richiede una solida e sistematica azione di programmazione didattica. Quest’ultima, dunque, costituisce uno strumento metodologico importantissimo per l’esercizio di un’intenzionalità educativa che è presupposto irrinunciabile della professionalità docente a qualsiasi livello scolastico. Ciò è vero in particolare per la scuola dell’infanzia dove la mancata formalizzazione dei saperi disciplinari, espressi in termini di ambiti di sviluppo o di campi di esperienza, rischia talvolta di riflettersi nella estemporaneità o nella frammentarietà dei percorsi didattici. D’altra parte, poter contare su un orizzonte concettuale e metodologico come quello offerto dal curricolo costituisce una risorsa per conferire organicità e significatività all’azione educativa. Essere in grado di costruire un curricolo implica dunque saper programmare, cioè, essere capaci di compiere metodicamente scelte in ordine a che cosa, come, quando e per quali ragioni insegnare e far apprendere. E poiché in educazione le scelte devono essere compiute in base ad una qualche razionalità, occorre individuare alcuni criteri condivisi i quali assicurino alle scelte pertinenza e coerenza rispetto ai fini stabiliti e ai mezzi previsti.
Il secondo strumento – legato a doppia mandata con il primo – è invece una rubrica di valutazione pensata per il monitoraggio delle competenze in uscita dalla scuola dell’infanzia e all’ingresso della scuola primaria. La rubrica sostiene gli insegnanti nel rispondere alle domande che la valutazione porta da sempre con sé, alle quali sono state date risposte differenti nel corso degli anni, e che possono essere così riassunte: perché valutare? che cosa valutare? come valutare? quando valutare? chi deve valutare? L’insegnante, posto allora dinnanzi al tema della valutazione, si trova al cospetto di un intreccio di problematiche che può essere in grado di sciogliere solo sulla base di una professionalità di alto profilo. Questo perché la stessa valutazione degli apprendimenti si trova inserita, da molto tempo, in un complesso cambiamento di prospettiva: non più una valutazione che ricade esclusivamente sull’alunno, confinata nel singolo rapporto insegnante-allievo, ma una valutazione che con la sua portata coinvolge pienamente la qualità dell’intero sistema d’istruzione. Anche nella scuola dell’infanzia.