Il presente articolo, basato in parte sulle prime evidenze emerse da alcune ricerche in corso, intende introdurre il potenziale dell’espressione di Sé come forma di drammaterapia e di attività fisica adattata (AFA), in ambiente educativo con persone socialmente emarginate, che quindi presentano potenzialmente problemi di salute mentale e sociale. Dopo una parte in cui descriviamo e definiamo le pratiche in questione, in particolare il Teatro dell’Oppresso di Augusto Boal come forma di espressione di Sé, nella seconda illustriamo quindi il potenziale di queste pratiche rispetto alle principali possibili fragilità delle persone emarginate. Un accento particolare viene posto sull’importanza della dimensione rituale con un pubblico di adolescenti. Mentre i benefici della drammaterapia e delle attività fisiche adattate in senso lato sono stati ben esplorati in letteratura, il contributo dell’espressione di Sé/Teatro dell’Oppresso, che combinano diversi elementi della drammaterapia e delle AFA, è stato poco esplorato.