Nell’approccio biopsicosociale dell’ICF (WHO, 2001), il concetto di interazione tra il soggetto e il suo contesto è considerato centrale, e il deficit è considerato dipendente dalle interazioni con i contesti di vita – ostacolanti o facilitanti inclusione – in cui la persona vive. In questo senso, per concepire, progettare e realizzare un intervento educativo è necessario rendere intelligibili gli elementi su cui è possibile lavorare pedagogicamente: in questo, il lavoro con deficit sensoriali ci illumina e fa da apripista, evidenziando l’importanza dell’uso di linguaggi molteplici e mirati e di ausili adeguati che fungano da mediatori. Tra i vari mediatori esistenti, vorremmo presentare i TIBs (Libri Illustrati Tattili), caratterizzati proprio dalla pluralità di stimoli e di linguaggi che offrono. Pensando ai TIBs, la loro progettazione e concezione si stanno attualmente evolvendo parallelamente alla conoscenza delle immagini mentali non visive e del tocco tattile e al confronto con le rappresentazioni grafico-manipolative della realtà prodotte da persone con disabilità visive. Molti dei pensieri, delle intuizioni e delle conoscenze presentate trovano le loro radici nel pensiero di alcuni grandi Maestri che, in questo contributo, si ricordano con particolare gratitudine.

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