Attraverso la presentazione dell’esperienza condotta in una scuola primaria in presenza di un’allieva con gravi difficoltà comunicative, che ha previsto l’uso del comunicatore oculare con software GRID3 assieme alle pratiche e agli strumenti propri della Comunicazione Aumentativa Alternativa, il contributo propone una riflessione sul ruolo delle tecnologie assistive nelle politiche europee, sulle possibilità offerte dalla tecnologia di creare percorsi inclusivi e partecipativi per ogni allievo, nonostante la distanza, rendendo possibili processi di socializzazione e scambi relazionali virtuali, ma non per questo meno autentici.

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