La ricerca presentata si basa su quattro studi di caso relativi a due scuole secondarie di secondo grado innovative italiane e due finlandesi, allo scopo di capire se tale modello di scuola favorisca anche l’inclusione e il benessere di tutti gli studenti. I dati confermano che le scuole sono riuscite a far coesistere innovazione e inclusione, l’utilizzo di spazi di apprendimento innovativi e di didattiche learner-centred, in una scuola aperta al territorio che riconosce le competenze extrascolastiche, sembrano effettivamente favorire l’inclusione degli allievi. Nonostante ciò restano ancora degli aspetti critici che non permettono una vera e propria inclusione per tutti.
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